“Warm workers work better”: così viene introdotto uno studio della Cornell University (New York - USA) sulla produttività e sulla percentuale di errori commessi se il microclima dell’ambiente di lavoro non fosse ideale. L’Organizzazione Mondiale della Sanità indica come condizione ottimale di lavoro una temperatura compresa tra 18° e 24°. Nel caso in cui non si verifichi questa condizione, la capacità produttiva dei lavoratori può essere compromessa dal 5 al 15%, limitando aspetti chiave dell’efficienza come lettura, capacità di ragionamento logico o di calcolo aritmetico.

La tecnologia utilizzata da Thermal Technology consente il riscaldamento degli ambienti di lavoro nei periodi freddi dell’anno, creando il microclima ideale per il comfort del lavoratore. Riscaldando per irraggiamento, non vengono creati moti convettivi evitando così la circolazione di polveri nell’aria, aspetto fondamentale per alcuni settori. Le centraline elettroniche di controllo consentono di monitorare e mantenere costante la temperatura degli ambienti lavorativi, evitando così sbalzi termici.